Il tartufo è un ingrediente davvero speciale: è in grado di valorizzare il sapore di tantissimi piatti, e – in base anche alla tipologia – si abbina benissimo al riso, a vari formati di pasta, alla carne e alle uova.

Chiaramente, è necessario che i tartufi siano di ottima qualità e che siano quanto più possibile freschi (come molti di quelli che mettiamo a disposizione sul nostro shop). Di seguito ti spiegheremo come capire se il tartufo è buono: sono informazioni che comunque bisogna conoscere, anche se con i nostri prodotti non avrai mai questo dubbio!

L’importanza dell’olfatto…

Il primo senso su cui devi basarti, per individuare i tartufi migliori, è l’olfatto. Ogni tartufo ha il proprio odore peculiare, che è tanto più intenso quanto più è fresco il fungo.

Per esempio, il tartufo nero pregiato è caratterizzato da un sentore di sottobosco: una sorta di via di mezzo tra il legno e le nocciole, abbastanza dolce. Invece, da questo punto di vista il tartufo bianco pregiato è più delicato, e ricorda vagamente il formaggio grana.

Anche il tartufo uncinato ha un aroma che si distingue immediatamente, a causa del fatto che cresce in luoghi freschi e umidi. Quello estivo è equilibrato, ed evoca le foreste e i boschi. Il tartufo moscato profuma proprio di noce moscata, il bianchetto addirittura di aglio – soprattutto se è molto maturo. Insomma, l’olfatto è fondamentale per trovare un buon tartufo.

… e del tatto

Ugualmente indispensabile è il tatto: è essenziale verificare la compattezza del tartufo. A questo proposito, però, si deve tracciare una differenza tra le diverse varietà:

  • il tartufo nero è uno dei più duri, almeno al confronto con quello bianco;
  • il tartufo bianco pregiato è più morbido e ha una superficie vellutata;
  • il moscato ha la buccia molto sottile, che si scalfisce facilmente;
  • l’uncinato, o scorzone invernale, è di media compattezza e coperto da piccole verruche;
  • il tartufo estivo è omogeneo e privo di parti molli;
  • il bianchetto è globoso e sodo.

È necessario tenere sempre a mente queste caratteristiche per riconoscere se il tartufo è buono. Ti assicuriamo che i tartufi del nostro negozio online soddisfano appieno questi standard: dai un’occhiata all’assortimento che offriamo!

I tartufi andati a male

La cosa peggiore è comprare un tartufo e accorgersi troppo tardi che il fungo è andato a male. Tuttavia, puoi rendertene conto subito affidandoti – ancora una volta – al naso e al tatto.

I tartufi andati a male, naturalmente, hanno un odore sgradevole: uno che somiglia a quello dell’ammoniaca, e che fa scattare all’istante un campanello d’allarme. È ovvio che un prodotto del genere rovinerebbe le tue pietanze, piuttosto che arricchirle.

Senti anche la consistenza del tartufo. Non sono ottimali quelli eccessivamente duri, e al tempo stesso quelli “gommosi”. Attenzione anche ai tartufi molli sotto le dita, che hanno alte probabilità di essere andati a male.

Un altro indizio è la presenza di tracce di muffa. Queste non ci dovrebbero essere assolutamente in un tartufo, e sono un segnale di un’esagerata maturazione.

Non vale la pena acquistare tartufi di questo tipo: perdono tutte le loro preziose qualità, sono difficili anche soltanto da grattugiare e sono danneggiati nel gusto e nel profumo. Per le tue creazioni culinarie ci vogliono tartufi freschi, o al limite conservati in maniera perfetta.

L’aspetto dei tartufi

Ti diamo qualche altra informazione sui tartufi, per aiutarti a riconoscere quelli migliori.

Vediamo come sono fatti, a livello esteriore, questi straordinari funghi:

  • il tartufo nero pregiato ha un rivestimento scuro e una gleba con sfumature violacee o tendenti al rossiccio;
  • il tartufo bianco pregiato oscilla, nel peridio, tra il bianco e il giallino;
  • il tartufo estivo è nero all’esterno, ma all’interno è giallo-ocra;
  • il tartufo uncinato ha un peridio brunastro e una polpa marrone-nocciola;
  • il tartufo bianchetto è chiaro dentro e fuori;
  • il tartufo moscato è uno dei più scuri (non a caso è chiamato anche trifola nera).

Per capire quali tartufi sono veramente eccellenti, valuta anche il loro aspetto. In definitiva, olfatto, tatto e vista procedono di pari passo.

La conservazione del tartufo

Ti abbiamo spiegato come si individuano i tartufi più buoni: quelli più adatti a valorizzare i piatti che prepari. Per mantenere un tartufo in ottime condizioni, bisogna sapere anche come conservarlo.

Per cominciare, i tartufi non vanno mai immersi nell’acqua. Devono essere puliti con uno spazzolino morbido, o con dei fogli di carta assorbente da cucina. Al massimo, per eliminare i residui di terreno più ostinati, utilizza un getto d’acqua tiepida per pochi secondi.

Avvolgi il prodotto in una garza, e sistemalo in un contenitore ermetico di vetro. In frigo, il tartufo resiste non più di una settimana. Alcune tipologie di tartufo possono essere anche congelate, tenendo in conto che l’aroma e il sapore andranno in parte perduti.

Il nostro shop è ricco di tartufi di elevata qualità. Vedrai che rispettano tutti gli standard che ti abbiamo elencato!

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